Uno sguardo verso a se stessi: frettoloso, superficiale, impietoso nel giudizio o sereno ed equilibrato?
E’ quello che cercheremo di approfondire confrontandoci in questo breve intervento curato dalla dott.ssa psicologa e psicoterapeuta Giulia De Benedetto.
Molti sono gli studi sulla percezione che ciascuno ha di sé, ma in che modo questa percezione influenza la scelta dei prodotti cosmetici?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo innanzitutto considerare le strutture fisiche che ci permettono di ricevere informazioni dal mondo che ci circonda: i nostri sensi.
Dei cinque sensi, l’olfatto è quello con il potere evocativo maggiore: un profumo può portarci immediatamente indietro nel passato, facendoci ricordare episodi legati alla nostra infanzia, i quali possono suscitare forti emozioni in noi.
Il tatto, d’altro canto, ha un grande potere comunicativo: basti pensare a quanto sia importante, per lo sviluppo sano di un bambino, il contatto con il corpo della madre e del padre, che possono così trasmettere calore, amore e protezione.
Tutte le esperienze sensoriali vengono immagazzinate nella cosiddetta memoria sensoriale, la quale contribuisce, insieme ad altri fattori, a costruire la nostra identità.
L’identità ha diverse dimensioni:
- quella somatica, legata alla percezione che abbiamo del nostro corpo
- sociale, ovvero il modo in cui ci percepiamo come appartenenti ad un gruppo
- psicologica, detta anche personalità.
Chiunque può sperimentare una sensazione di pieno ben-essere quando le dimensioni dell’identità sono in equilibrio tra loro: questo consente di essere spontanei ed autentici con se stessi e con gli altri.
Così accade che la scelta di una crema per le mani al melograno o di uno scrub per il corpo allo zucchero di canna sia orientata non solo da fattori esterni, ma anche dal modo in cui percepiamo noi stessi; viceversa, proprio le esperienze sensoriali provate grazie a questi prodotti possono contribuire al nostro ben-essere psicofisico, agendo su aspetti profondi della nostra psicologia.